Inventario di agosto. Verso la frescura
C’è un fatto che, a proposito di questi ultimi giorni di agosto, dice molto con poco: qualche sera fa mi sono preparata una minestrina per cena. La minestrina mi piace proprio tanto; di solito, la preparo quando ho bisogno di confortarmi e confortare chi amo, ma è raro che ne abbia voglia quando fa così caldo. L’altra sera, mentre sudavo e mangiavo con gusto la minestrina con il dado vegetale, ho pensato: l’aria è cambiata. È già un tempo di mezzo.
Ecco una sfogliata al mio inventario di agosto, organizzato in 10 sezioni.
1. Libri
Questo mese, soltanto uno. Mi ha tenuto impegnata più di quanto avrei voluto, ho avuto momenti di stanchezza, e non ho neppure la consolazione di dire che n’è valsa la pena.
Hanya Yanagihara, Una vita come tante
[titolo originale: A Little Life, traduzione dall’inglese di Luca Briasco, Sellerio, 2016, pp. 1104]
Ho provato a parlarne qui: Una vita come tante, di Hanya Yanagihara [“le vittime hanno sempre ragione?”]
Mi è rimasto attaccato addosso qualche grumo di disagio, per il fatto di non aver apprezzato un romanzo che la comunità di lettrici e lettori ha amato e continua ad amare molto. Io no.
2. Un film
The Lost Daugher di Maggie Gyllenhaal (USA, 2021)
Memorabile.
Non ho letto il romanzo di Elena Ferrante, La figlia oscura (E/O, 2006), da cui il film è tratto.
Consiglio di guardare il film in lingua originale, perché Olivia Colman e Jessie Buckley sono memorabili pure loro.
3. Una canzone
Cassandra Raffaele, La mia anarchia ama te
Ho scoperto la musica di Cassandra Raffaele grazie a Brunori Sas, che l’ha voluta all’apertura del suo concerto ad Ascoli Piceno lo scorso 13 agosto. Non la conoscevo, ascoltarla dal vivo – solo voce e chitarra – mi ha rapito.
4. Un posto bello
Ne ho scoperti parecchi in questo mese in cui ho lavorato poco e riposato tanto, ma la mia visita alla Libreria Sopra La Penna è il ricordo che voglio custodire.
5. Oggetti prediletti
Agende e quaderni di * [elinor marianne], la boutique della carta
* [elinor marianne] – è il nome del raffinato progetto dalle atmosfere retrò di Silvia Columbano, illustratrice fiorentina, in collaborazione con Franco Cesati Editore. Agende e agendine, quaderni e quadernetti, carta da lettera, carta da regalo, sticker e segnalibri: una piccola preziosa cartoleria tutta illustrata a mano.
Questo mese ho usato il quaderno La scrivania di una lettrice per progettare le prime rubriche di sfogliatine, e ho iniziato poi a scrivere sull’agenda Jane Austen per raccogliere le idee.
Grazie a questi oggetti dall’odore per me irresistibile, sto riscoprendo le virtù della scrittura a mano.
La serie Pitt Artist Pen di Faber-Castell
All’inizio di quest’anno avevo comprato una scatola di 6 Pitt Artist Pens di Faber-Castell allo scopo di usarle per cominciare a visualizzare nuovi progetti, di lavoro e non. L’idea era di sperimentare un gesto per me del tutto insolito: disegnare i pensieri invece che scriverli, favorire la figura rispetto alla parola. Mi sento sempre molto in imbarazzo quando provo a disegnare qualsiasi cosa, è una pratica che non mi appartiene, ma avevo il desiderio di riprendere contatto con l’esperienza del pennarello che traccia forme sulla carta.
Le penne a inchiostro di china, comunque, si prestano bene a qualunque creatività. La mia preferita è la Pitt Artist Pen Calligraphy – Black 199: ci scrivo titoli, dediche, e dettagli per me essenziali.
6. Piccoli rituali domestici
Il tè
Negli ultimi giorni di agosto, ho ricominciato a bere il tè caldo. Tè, tisane, infusi. Suppongo, per le stesse ragioni per cui ho ricominciato a mangiare minestrine: aria più fresca, giornate meno lunghe, luce più avara, quel non so che d’autunno che si annuncia come in un prologo.
Mentre ero in montagna, ho apprezzato la semplicità di una tazza di Earl Grey perché nel b&b non c’era molto altro. Non mi ricordavo quanto mi piacesse l’aroma del bergamotto. Rientrata a casa, il 22 agosto, ho riempito d’acqua il bollitore e l’ho messo sul fuoco: ho intravisto i miei prossimi pomeriggi d’autunno, e non mi è dispiaciuto. Sto invecchiando.
7. Una ricetta
Biscotti alla lavanda
Ho acceso il forno in agosto per cuocere biscotti, sì, è accaduto anche questo.
A proposito della lavanda
L’anno scorso, mentre lavoravo a un progetto di copywriting per una cliente erborista, mi è capitato di studiare le proprietà e gli usi di alcune erbe officinali. Questa esperienza potrebbe aver contribuito ad avvicinarmi alle piante e all’aromaterapia con la lavanda – un aspetto attraente del lavoro che faccio, d’altra parte, è questo: ogni giorno scopro cose alle quali non sospettavo di potermi interessare e alcune di queste cose, poi, mi tornano utili.
Insomma, ho sempre un flaconcino di olio essenziale di lavanda sul comodino, o in borsa quando sono in viaggio. Ne metto qualche goccia sul cuscino e sulle lenzuola pulite per rilassarmi e favorirmi il sonno, o lo massaggio sulle tempie quando ho mal di testa.
Per i biscotti, semplici frollini burrosi e profumati, uso questa ricetta di Misya:
- 350 gr di farina 00
- 200 gr di burro
- 120 gr di zucchero a velo
- 1 uovo
- 2-3 cucchiai di lavanda essiccata
A questa ricetta, io aggiungo 2-3 gocce di olio essenziale di lavanda vera (Lavandula angustifolia). Immagino che sia questo audace supplemento aromatico a dare «quel sapore di saponetta che fa sballare» suggerito da mia cognata.
8. Curiosità
La pianura padana riportata indietro di mille anni
A Giussago, Cascina Darsena, in provincia di Pavia, c’è uno spazio di 500 ettari che ricorda la pianura padana di mille anni fa: una foresta rigogliosa ricca di biodiversità nel mezzo di un deserto agricolo.
La notizia è del 23 agosto e si può leggere su Wired.
9. La parola del mese
Frescura
fre-scù-ra
Significato: Aria, brezza piacevolmente fresca
Etimologia: da fresco, dall’ipotetica voce germanica occidentale frisk, col suffisso –ura.
Esempio: «Sotto la pergola si gode una frescura incantevole.»
“Parola modesta, che difficilmente si fa notare; scivola in discorsi leggeri senza pretese, passa portando un significato garbato e piacevole. Premesse normali per quelle parole che poi si rivelano veri groppi di significato, in mezzo a cui si trovano stretti certi tratti dell’identità dei nostri pensieri.
[…]
La frescura è ben più mobile del fresco. Non è uno stato, fermo, cristallizzato. Inoltre il fresco (come il caldo) può essere del tutto scontornato, privo di circostanze, concepibile astrattamente — estati fresche e inverni miti. Invece la frescura (come la calura) ci racconta sempre una situazione precisa in cui è calata, e non solo. Non posso parlare della frescura di una terrazza, di un pontile senza comunicare primariamente la sensazione che tale frescura mi suscita in cuore, che insiste solo in parte sulla schietta temperatura, e si compone anche di sollievo, di leggerezza, di liberà, di piacere.”
Leggi la parola completa su UPAG – Una Parola Al Giorno, 23 agosto 2022
10. Cose da ricordare
La frescura che c’è all’ombra di un faggio, in estate.
E adesso, settembre
Mese di nuovi inizi e riprese, di sgomento e malinconie terribili, di progetti e propositi vanagloriosi, di energie recuperate, forse o quasi.
Irene Coccia
2 Settembre 2022 at 7:48Quante parole belle, messe insieme in armonia. Ti vedo riflessa in ogni frase, ti immagino con le mani in pasta e con la testa immersa nei caldi colori del bosco.
sfogliatine
2 Settembre 2022 at 8:17Amica! Che bello trovarti qui!
Grazie per essere passata, è un bellissimo regalo.
Sono felice di sapere che mi leggi e che mi sei vicina anche in questa mia versione lontana dalle nostre frequentazioni quotidiane.
Un bacio,
Lisa